Migrant Offshore Aid Station (MOAS) e Medici Senza Frontiere (MSF) hanno avviato oggi la missione congiunta di ricerca, soccorso e assistenza medica nel Mediterraneo, ovvero il tratto di confine piu’ pericoloso al mondo.
Le due ONG sono partite da Malta a bordo della M.Y. Phoenix, una nave di 40 metri equipaggiata di due droni Schiebel CAMCOPTER S-100, due gommoni di soccorso ad alta velocità e una infermeria adeguatamente attrezzata per prestare soccorso e assistenza medica.
Mentre è ancora in corso il dibattito pubblico e politico circa la necessità di intervenire per evitare che altri uomini, donne e bambini continuino a perdere la vita, MOAS e MSF hanno deciso di agire immediatamente.
Oltre 1,800 persone sono morte quest’anno nel Mediterraneo, un aumento netto rispetto all’anno scorso che ha visto la morte di 3,400 persone durante 12 mesi. Il mese di Aprile 2015 ha visto il peggior naufragio nel Mediterraneo, con la morte di oltre 750 persone.
La missione di MOAS in partnership con MSF durerà sei mesi, sebbene la ONG con base a Malta stia ancora portando avanti la campagna di raccolta fondi per rendere sostenibile l’operazione nel Mediterraneo fino ad ottobre.
“Mentre gli altri dibattono ancora circa i pro e i contro del salvare vite umane, noi restiamo convinti che nessuno merita di annegare” ha detto il direttore di MOAS Martin Xuereb. “L’anno scorso abbiamo salvato circa 3000 persone in 60 giorni, quest’anno staremo in mare per sei mesi per soccorre tutti coloro che per una ragione o l’altra hanno deciso di intraprendere un viaggio così rischioso nel Mediterraneo. Nel 2015, abbiamo deciso di avere a bordo MSF per rendere la missione MOAS ancora più efficiente. Siamo estremamente orgogliosi di poter offrire la nostra competenza e il nostro supporto ai centri di coordinamento Italiani e Maltesi per lo scopo comune di salvare vite umane” ha continuato Xuereb.
Il team medico di MSF a bordo della Phoenix è composto da due medici e un’infermiera con competenze e attrezzature necessarie per il trattamento di un’ampia gamma di condizioni mediche: ustioni, disidratazione, rianimazione nonché malattie croniche quali il diabete, condizioni cadiovascolari, assistenza ostetrica.
Come spiegato nell’infografica in allegato, M.Y. Phoenix pattuglierà un’area molto più vicina alla Libia rispetto alle nave stanziate dall’Unione Europea per il pattugliamento delle frontiere.
Per maggiori informazioni su MOAS
Maria Teresa Sette [email protected] +356 79849591
Chris Peregin [email protected] or +356 79241187
Per materiale fotografico e video visita www.moas.eu