La flotta di MOAS (Migrant Offshore Aid Station) pronta per il lancio della missione il 6 giugno dopo la settimana più letale del Mediterraneo.
MOAS (Migrant Offshore Aid Station) – l’organizzazione umanitaria specializzzata nella ricerca e soccorso in mare – accresce quest’anno la missione di salvataggio di vite nel Mediterraneo centrale, schierando due navi e due droni che amplieranno il raggio di perlustrazione della cosidetta ‘zona morta’, le acque piu’ pericolose vicino alle coste libiche.
MOAS lancerà la terza stagione di salvataggio nel Mediterraneo centrale il 6 giugno con la Phoenix, la nave di 40 metri appena rientrata dalla missione nel Sud-Est asiatico, e la Responder di 52 metri, la nuova imbarcazione offshore di pronto intervento e recupero, che è appena arrivata dall’Egeo dopo il salvataggio di circa 2000 rifugiati.
Le due navi lavoreranno insieme ai due droni della Schiebel Camcopter S-100 per coprire le ampie coste del Mar Mediterraneo. I velivoli pilotati a distanza hanno un’autonomia di circa 6 ore, coprono 97 miglia marine ad una velocità che va dai 100 ai 241 km/h, inviando immagini in alta risoluzione utilizzando sensori ottici diurni e notturni.
“L’estate 2016 sarà un periodo decisivo per l’Europa, la Libia e centinaia di migliaia di persone disperate, costrette ad andare per mare in cerca di salvezza” afferma il fondatore Christopher Catrambone. “I droni a bordo della Phoenix permetteranno a MOAS di poter agire nella parte più letale del viaggio: il tratto di mare a poche miglia nautiche dalla Libia in cui muoiono migliaia di persone e di cui spesso non si sa nulla”.
MOAS prevede che la situazione nel Mediterraneo centrale sarà molto diversa quest’anno. Durante la conferenza MOASxChange del 27 maggio, MOAS ha analizzato gli sviluppi del flusso migratorio in Europa con il contributo di esperti del settore di ricerca, medico, umanitario e media. Le differenze chiave di quest’anno saranno: la linea dura dell’Europa nei confronti del flusso migratorio, l’inasprita violenza in Libia ed in Siria e una generale mancanza di alternative alle popolazioni disperate nel trovare sicurezza e speranza. Tutti motivi che causeranno ulteriori difficoltà a milioni di persone che proveranno a raggiungere l’Europa.
“Malgrado la presenza di numerose navi, incluse quelle di varie organizzazioni umanitarie, che stanno facendo del loro meglio per salvare vite umane, c’è ancora un bisogno impellente di operazioni di ricerca e soccorso professionali, come dimostrano gli orribili incidenti della scorsa settimana”, aggiunge il fondatore di MOAS Christopher Catrambone.
MOAS ha iniziato nel 2014 come ONG specializzata nella ricerca e nel soccorso con professionisti e personale medico a bordo. MOAS lavora con tutti gli stakeholder ed è l’unica organizzazione benefica accreditata dall’IMRF a condurre ricerca e salvataggio professionali nel Mediterraneo.
Dal 2014 ad oggi, Migrant Offshore Aid Station ha salvato la vita di oltre 13.000 esseri umani.
“Mi rattrista profondamente che le persone continuino a morire in condizioni così disumane. La settimana scorsa sono arrivati 45 corpi nella mia città natale, Reggio Calabria. La maggior parte erano donne e bambini. Non possiamo e non dobbiamo rimanere impassibili davanti a questa catastrofe umanitaria” sostiene la co-fondatrice di MOAS, Regina Catrambone. “MOAS ha bisogno del supporto generoso di donatori privati per continuare a salvare bambini, donne e uomini. Noi tutti abbiamo la responsabilità morale di porre fine a questo orrore. E solo insieme possiamo fare la differenza.”
Cos’è MOAS (Migrant Offshore Aid Station):
MOAS è un’organizzazione umanitaria specializzata nella ricerca e nel soccorso di vite umane in mare. E’ nata nel 2014 dalla personale iniziativa filantropica degli imprenditori Christopher e Regina Catrambone, i quali hanno deciso di rispondere alla crisi migratoria nel Mediterraneo con un’azione umanitaria concreta. In due anni MOAS è diventata un’organizzazione internazionale operante in diverse aree del mondo grazie alla generosità di donatori privati. www.moas.eu
Per richiedere interviste, rivolgersi a:
Maria Teresa Sette
+356 79849591
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Foto
For MOAS publicity usage only, all rights reserved. Credit: MOAS.EU/Jason Florio.
Video
Footage captured during MOAS’ 2015/16 operations in both the Mediterranean and Aegean Sea where more than 9,000 people were rescued or assisted.