Dalla sua fondazione nell’agosto 2014 come prima organizzazione di Ricerca e Soccorso privata nel Mediterraneo, MOAS ha salvato oltre 200.000 vite in tutto il mondo. Nel corso degli anni, MOAS ha esteso le sue attività in diverse aree del pianeta, offrendo aiuto indispensabile nel Mar Egeo, in Bangladesh e in Ucraina, dove attualmente effettua evacuazioni mediche per i feriti gravi dalla prima linea del conflitto. Oggi, MOAS celebra il suo decimo anniversario, commemorando un decennio di intenso lavoro umanitario nelle crisi più difficili del mondo.
“A dieci anni dalla nascita di MOAS, guardo con ammirazione tutto ciò che abbiamo realizzato, ma sono consapevole che c’è ancora molto da fare. Dobbiamo continuare a progredire per ottenere il massimo impatto possibile sul campo”, ha dichiarato il fondatore Christopher Catrambone. “In questo nostro decimo compleanno, auguro alla comunità MOAS ogni bene e invito tutti a continuare a cercare modi per fare la differenza nella vita degli altri, sia collaborando con noi, sia agendo in modo indipendente”.
Il lancio della nave ammiraglia di MOAS, la Phoenix, il 25 agosto 2014, ha segnato l’inizio di una nuova era nell’assistenza umanitaria, combinando innovazione, tecnologia e una squadra di soccorritori dedicati a salvare vite umane che molti avrebbero lasciato annegare. Nel corso di tre anni, MOAS ha soccorso oltre 40.000 persone in mare, e ha rappresentato il primo esempio del coinvolgimento della società civile nelle operazioni SAR, usando metodi innovativi e animando un nuovo dibattito.
Nel 2017, con lo scoppio della crisi dei Rohingya in Myanmar, MOAS ha spostato le operazioni in Bangladesh, dove ha istituito cliniche nei campi profughi, distribuendo 40 tonnellate di aiuti alimentari essenziali e fornendo cure mediche a oltre 90.000 persone. La pronta risposta dell’organizzazione alle crisi emergenti ha offerto assistenza umanitaria tempestiva ed efficace ovunque fosse necessaria.
Oggi, MOAS organizza corsi di formazione sulla sicurezza in acqua e sulla risposta agli incendi nei campi profughi, per dotare le comunità di competenze salvavita. Dal 2019, oltre 12.000 volontari sono stati formati in Bangladesh per rispondere alle emergenze climatiche e agli incendi.
Sono state consegnate oltre 400 tonnellate di aiuti nutrizionali in Yemen, Somalia e Sudan per combattere la malnutrizione nei bambini e nelle donne in allattamento, oltre a forniture mediche essenziali per sostenere le comunità che non hanno accesso all’assistenza sanitaria a causa di conflitti e crisi interne.
Durante la pandemia di Covid-19, MOAS ha riorganizzato i suoi programmi e lanciato diverse risposte umanitarie, producendo e distribuendo 883.514 mascherine di cotone riutilizzabili in Bangladesh e oltre 10.000 a Malta, per aiutare a ridurre la diffusione del virus.
MOAS opera anche a Malta con diverse iniziative volte ad assistere le comunità migranti attraverso progetti educativi e di integrazione, come il Centro di Informazione e Apprendimento di Hal Far, lezioni di inglese e visite in ospedale.
Dallo scoppio del conflitto in Ucraina nel 2022, MOAS è stata in prima linea nel fornire di soccorso medico d’emergenza. Con un team di 150 medici, infermieri ed autisti (tutti ucraini) e una flotta di 50 ambulanze, MOAS ha salvato 45.000 vite e curato oltre 30.000 pazienti tramite la Unità Medica Mobile, in collaborazione con Ronald McDonald House Charities Latvia, fornendo cure essenziali alle comunità isolate dall’assistenza sanitaria. MOAS ha documentato il suo lavoro in Ucraina nel libro “Sirens of Hope” (Sirene di speranza, ndr), che è parte di una serie di attività commemorative per celebrare il decimo compleanno.
Mentre MOAS entra nel suo secondo decennio, l’organizzazione resta fedele ai suoi valori fondamentali di innovazione, solidarietà ed eccellenza. Tuttavia, per rendere le sue operazioni sostenibili, sono necessari contributi finanziari.
Se desiderate contribuire, visitate www.moas.eu/donate