Aggiornamenti sulle rotte migratorie, l’importanza di Vie Sicure e Legali.

La prima parte del 2023 è stata segnata dalle tragedie occorse sulle rotte migratorie a causa dei viaggi rischiosi che le persone migranti si trovano ad affrontare per attraversare il Mediterraneo, evidenziando l’urgente bisogno di una risposta efficace da parte dell’Europa. In questo blog, forniamo un aggiornamento sui percorsi migratori ed enfatizziamo l’importanza di implementare di #VieSicureELegali di migrazione.

Esplorando le rotte migratorie nel Mediterraneo

La migrazione verso l’Europa attraverso il Mediterraneo ha luogo attraverso tre rotte principali: quella occidentale, la centrale e l’orientale. La popolarità di ogni rotta è influenzata da diversi fattori quali la situazione politica, l’instabilità economica, conflitti e cambiamenti climatici nelle regioni di origine. Inoltre, il livello di sicurezza dei confini dell’Unione Europea influisce sul numero di attraversamenti. Conseguentemente, la popolarità di ogni rotta fluttua di anno in anno. Per esempio, la rotta occidentale era la più frequentata nel 2018. Ma a causa dell’impatto del Covid-19, e dell’effettiva cooperazione tra l’UE, la Spagna e il Marocco per fermare i flussi migratori, nel 2019 il numero degli attraversamenti lungo questa tratta è calato.

La rotta occidentale, storicamente la più popolare, collega la Turchia con la Grecia, Cipro e la Bulgaria. Nel 2015, questo percorso è stato intrapreso da 1 milione di persone, a causa dei conflitti in Iraq, Afghanistan, Siria e Libia (UNHCR). Questo ha segnato il numero più alto di arrivi di sempre.

La rotta centrale coinvolge persone migranti che partono da Tunisia e Libia, con destinazione Malta oppure l’Italia – Sicilia e Calabria. A partire dal 2021 questa rotta ha acquistato importanza, fornendo terreno fertile per i trafficanti di esseri umani che hanno sfruttato la situazione complessa in cui versa la Libia.

La rotta orientale prevede l’attraversamento da Algeria e Marocco verso la Spagna; o dal Marocco, Sahara occidentale, Mauritania, Senegal and Gambia verso le Isole Canarie (Consiglio Europeo).  Un altro punto di passaggio è Ceuta, un’enclave spagnola che confina con il Marocco, che offre un percorso legale verso l’Europa per coloro che cercano asilo.

Un viaggio mortale dalla Turchia all’Italia

Recentemente, si è registrata un’allarmante crescita di attraversamenti dalla Turchia all’Italia. Questa rotta è particolarmente insidiosa, ed è comparsa sui titoli dei giornali quando 90 persone migranti, inclusi 28 bambini, sono tragicamente annegate durante un naufragio a largo delle coste calabre. Comparato con gli altri percorsi, questo viaggio è particolarmente lungo e ciò è dovuto, in parte, ai respingimenti che hanno luogo nelle acque della Grecia (ECRE). A questo proposito, la Grecia ha ricevuto critiche da parte delle associazioni che tutelano i diritti umani e l’UE sta cercando prove dei respingimenti illegali operati dalla guardia costiera greca.

Migrazioni in numeri

A fine maggio 2023, l’UNHCR ha registrato più di 60.000 attraversamenti lungo le tre rotte. Tuttavia, questa cifra probabilmente sottostima il vero numero di arrivi a causa dei numerosi casi non registrati. Tale dato rappresenta un incremento del 26% comparato allo stesso periodo dell’anno scorso (Consiglio Europeo).

Approssimativamente, il 75% di questi arrivi approda sulle coste Italiane, che hanno visto un aumento di arrivi di piccole imbarcazioni (UNHCR). Nel primo quadrimestre del 2023, l’Italia ha registrato uno dei numeri più alti di sbarchi dal 2016, con 51.215 arrivi dal mare.

L’Europa ha tristemente testimoniato il numero più alto di annegamenti di migranti nel Mediterraneo dal 2017, con 441 vittime registrate solo tra gennaio e marzo. L’Organizzazione Internazionale per la Migrazione ha riportato 1.090 dispersi: probabilmente numeri sottostimati a causa di innumerevoli naufragi non noti. A partire dal 2014, almeno 26.848 persone migranti hanno perso la loro vita nel Mediterraneo, sempre secondo l’OIM.

Questo aumento delle vittime può essere attribuito, in parte, all’inusuale alto numero di attraversamenti osservati attraverso diverse rotte. In marzo, la rotta del Mediterraneo Centrale ha visto uno sbalorditivo aumento di nove volte comparato con l’anno precedente.

Un nuovo patto europeo sulla migrazione

La scorsa settimana i ministri degli affari interni degli Stati membri dell’Unione Europea hanno discusso in Lussemburgo in merito ad una rinnovata politica migratoria europea di accoglienza. L’accordo raggiunto intende cambiare il modo in cui i richiedenti asilo vengono accolti alle frontiere e le condizioni in base alle quali possono essere ricollocati. Si mira mira a migliorare la rapidità con cui le persone migranti vengono trattate all’arrivo alle frontiere, ma anche a modificare i criteri in base a cui i richiedenti asilo possono essere rimpatriati o ricollocati nel caso la loro domanda non venga accolta. Parte di questo piano sarà realizzato obbligando i Paesi membri a pagare una quota se rifiutano di accogliere un numero predeterminato di persone migranti in un dato periodo.

Anche se bisogna ancora comprendere appieno le implicazioni di questo nuovo patto europeo sulla migrazione, nei prossimi mesi assisteremo probabilmente a un cambiamento, in meglio o in peggio, nel modo in cui le persone migranti vengono accolte e trattate.

Supportare #VieSicureELegali

Il numero degli attraversamenti nel 2023 ha contribuito a renderlo uno degli anni più letali per coloro che cercano di entrare in Europa attraverso il Mediterraneo. È importante sottolineare che la causa che porta ad intraprendere questi pericolosi viaggi in mare è la carenza di vie sicure e legali di migrazione.

La migrazione è un fenomeno naturale che ha accompagnato tutta a storia dell’Uomo, e dovrebbe essere trattata come tale. Con l’avvento del cambiamento climatico e dei suoi effetti che portano allo sfollamento di massa, la comunità globale deve rivoluzionare il suo approccio a questo fenomeno.

Politiche migratorie punitive, come dimostrato dall’Europa, sono inefficaci e infliggono dolore non necessario agli individui più vulnerabili, spesso portandoli ad imbarcarsi per viaggi mortali attraverso il Mediterraneo e il Canale della Manica.

Considerazioni finali

MOAS chiede l’implementazione di #VieSicureELegali che permettano ai richiedenti asilo di raggiungere il Paese di destinazione senza mettere a rischio la vita intraprendendo rotte pericolose e spesso mortali. MOAS propone una dignitosa e sicura alternativa che rispetti i diritti umani e si concentri sulla protezione delle persone più vulnerabili.

Scopri di più sulla campagna di MOAS e firma la nostra petizione ora: https://www.moas.eu/it/vie-sicure-e-legali/

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