Ai sensi delle Nazioni Unite, i diritti umani sono diritti fondamentali che appartengono a ogni individuo, indipendentemente dall’origine e nazionalità, dal sesso, dall’etnia, dalla lingua, dalla religione o da qualsiasi altro aspetto. Essi comprendono il diritto alla vita e alla libertà, la libertà dalla schiavitù e dalla tortura, la libertà di opinione e di espressione, il diritto al lavoro, all’istruzione e altro ancora. Sono diritti universali e devono essere rispettati da ogni persona, senza discriminazioni.
Ciononostante, i diritti umani continuano ad essere minacciati in molte parti del mondo, specialmente nelle regioni in cui gli aiuti umanitari, come quelli di cui ci occupiamo noi, si concentrano.
La nascita di questa giornata
La Giornata dei Diritti Umani si osserva ogni anno il 10 dicembre per ricordare l‘adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (UDHR) da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU nel 1948. Redatta da rappresentanti provenienti da diversi contesti giuridici e culturali, la UDHR rappresenta uno standard comune per tutti i popoli e le nazioni, stabilendo i diritti umani fondamentali che devono essere universalmente protetti. Questa giornata serve a ricordare le sfide in corso e l’importanza di difendere questi diritti.
Pur non essendo giuridicamente vincolante, dalla sua emanazione è diventato il documento più tradotto al mondo, influenzando oltre 60 strumenti per i diritti umani e ispirando le costituzioni dei nuovi Stati indipendenti e delle democrazie emergenti, stabilendo un quadro internazionale per i diritti umani.
La situazione attuale nel mondo
Le crisi umanitarie a Gaza e in Sudan, la persecuzione delle comunità Rohingya e Uigure, i conflitti in corso in Ucraina, Myanmar, Etiopia, e Sahel, i devastanti disastri naturali in Bangladesh, Libia e Canada, l’oppressione sistematica dei diritti delle donne da parte dei talebani in Afghanistan, e l’aumento dell’incidenza dei crimini d’odio contro le persone LGBTQ+ evidenziano la condizione drammatica dei diritti umani a livello mondiale. E queste sono solo alcune delle più urgenti e allarmanti violazioni che il mondo deve affrontare oggi.
Ogni volta che i governi ignorano o rifiutano i principi universali dei diritti dell’uomo, ogni individuo soffre per la perdita della propria libertà, della salute, dei mezzi di sostentamento e, talvolta, della propria vita. Di conseguenza, le crisi umanitarie hanno sollevato dubbi sull’efficacia del quadro dei diritti umani nel fornire protezione e promuovere cambiamenti concreti. Tuttavia, questo dovrebbe incoraggiare una riflessione, tenendo alta l’attenzione al quadro dei diritti umani, che ha compiuto progressi significativi dalla sua istituzione. Esso invia un forte messaggio di impegno per la salvaguardia della libertà e della dignità delle persone, a prescindere da chi siano o dove vivono.
MOAS nella Giornata dei Diritti Umani
MOAS sostiene pienamente l’obiettivo della risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU sulla Giornata dei Diritti Umani (A/RES/423 (V)). Fin dalla nostra nascita nel 2014, ci siamo dedicati a offrire il nostro aiuto a coloro i cui diritti fondamentali sono stati compromessi a causa dei loro pericolosi viaggi nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa per una vita migliore e più sicura.
Negli anni, abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione, con l’intenzione di fare qualcosa di concreto contro le violazioni dei diritti umani indotte dai conflitti in alcune delle aree geografiche più critiche del mondo.
Missioni di speranza in Yemen, Somalia e Sudan
È ben noto, purtroppo, che lo scoppio delle guerre civili sta provocando le più gravi crisi umanitarie in Medio Oriente, Corno d’Africa e Africa.
In Yemen, Somalia e Sudan, paesi colpiti dal cambiamento climatico che, da solo, mette a rischio i diritti fondamentali delle persone – ad esempio il diritto al cibo, il diritto alla salute – tali diritti sono ancora più minacciati dai conflitti interni in corso (basti pensare all’uso della fame come arma di guerra, considerato un crimine di guerra dal diritto internazionale umanitario consuetudinario).
D’altronde, guerra e cambiamento climatico sono correlati: secondo un interessante studio del 2015, ogni volta che la temperatura aumenta di 1°C, i conflitti tra individui (aggressioni, omicidi) aumentano del 2,4% e quelli tra gruppi (guerre civili) dell’11,3%. Un altro articolo significativo, pubblicato su Nature nel 2019, stima che il clima ha aumentato il rischio di conflitti armati tra il 3% e il 20% nel corso dell’ultimo secolo, e questa influenza è destinata ad aumentare drasticamente.
Di fronte a questa situazione umanitaria drammatica, MOAS non poteva certo stare a guardare. Rispettivamente nel 2019, 2020, e 2023, abbiamo avviato le nostre Missioni di Speranza in Yemen, Somalia e Sudan per distribuire cibo terapeutico e aiuti medici alle persone più vulnerabili che hanno visto i loro diritti umani negati.
Siamo così riusciti ad inviare un totale di 250 tonnellate di aiuti nutrizionali e prodotti sanitari per un valore di 325.000 euro in Yemen; 130 tonnellate di cibo terapeutico in Somalia; 52 tonnellate dello stesso in Sudan, e ambiamo a raggiungere numeri sempre più alti nel prossimo futuro, sperando nella fine della crisi il prima possibile.
Salvare vite in prima linea sul fronte ucraino
Sin dal primo giorno dell’invasione russa in Ucraina, i diritti fondamentali delle persone sono stati costantemente sotto minaccia. Ai militari e civili è stato negato il diritto di ricevere cure mediche a causa del bombardamento sugli ospedali e altre infrastrutture cruciali.
Secondo un articolo pubblicato da Human Rights Warch nel luglio 2024, “da quando la Russia ha iniziato la sua invasione su larga scala dell’Ucraina, almeno 1.736 strutture mediche in Ucraina sono state danneggiate o distrutte”.
Il 25 febbraio 2022, un giorno dopo l’inizio della guerra, MOAS ha avviato il suo nuovo programma in Ucraina per sostenere direttamente coloro a cui è stato negato il diritto a ricevere cure mediche a causa del conflitto. La missione consiste nell’evacuazione di soldati feriti dal fronte agli ospedali e nel ricovero di pazienti – militari che civili – colpiti dalla violenza.
Così, una squadra di 50 ambulanze e oltre 150 medici e autisti lavora coraggiosamente ogni giorno sul campo per salvaguardare i diritti umani degli ucraini colpiti dal conflitto. In concreto, ad oggi, i nostri operatori hanno curato circa 62.000 pazienti, riuscendo orgogliosamente a non perdere nemmeno una vita. Inoltre, grazie alla collaborazione con Ronald McDonald House Charities Latvia, abbiamo raggiunto anche comunità isolate con un’Unità Medica Mobile, fornendo assistenza sanitaria a oltre 28.000 civili.
Considerazioni finali
Quest’anno, la Giornata dei Diritti Umani sottolinea l’urgente necessità di un’azione globale per garantire la protezione dei diritti fondamentali e della libertà per tutti, in particolare nelle regioni del mondo che subiscono gravi minacce derivanti da conflitti civili e interstatali. Organizzazioni come MOAS sono fondamentali per contribuire concretamente alla lotta contro queste terribili violazioni dei diritti umani in aree di conflitto come Yemen, Somalia, Sudan e Ucraina.
Il tuo sostegno farebbe una grande differenza nella lotta per un mondo più equo e giusto, libero dalla violenza e dall’ingiustizia.
Il team MOAS è a disposizione per condividere ulteriori informazioni o rispondere a qualsiasi domanda relativa al nostro lavoro. Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato o invia un’e-mail [email protected] per saperne di più.