A Malta, MOAS è nota per il sostegno e l’assistenza che presta a richiedenti asilo, rifugiati e persone migranti. Attraverso diverse iniziative, dall’istruzione alle visite in ospedale, MOAS favorisce la loro integrazione nelle comunità locali e promuove la loro indipendenza. La nostra missione è sostenere e continuare ad assistere queste persone nel loro percorso formativo, in modo che possano migliorare le loro capacità di autonomia e facilitare loro l’accesso ai servizi locali.
L’importanza di apprendere l’inglese per l’integrazione
Nell’ambito delle nostre iniziative sull’isola, MOAS offre corsi di “Inglese per principianti” alle persone migranti e rifugiati in collaborazione con la Casa di Osanna Pia gestita dai Salesiani di Don Bosco, con l’obiettivo di migliorare le capacità di lettura, ascolto e conversazione in inglese, indispensabili per costruire legami e ad accedere a migliori opportunità.
A questo proposito, vorremmo condividere con voi l’intervista a Steve, il nostro insegnante di inglese che, una volta andato in pensione, ha deciso di donare il suo tempo e le sue competenze per insegnare alle persone migranti e rifugiati l’inglese di base.
Da quanto tempo insegni inglese?
Ho insegnato inglese saltuariamente per più di cinquant’anni. Venti dei quali, fino al 2014, quando mi sono ritirato dal lavoro a tempo pieno, mi sono occupato principalmente di altri tipi di formazione combinati con la gestione di un’attività commerciale, ma da quando sono arrivato a Malta ho ripreso a fare formazione linguistica e insegnamento.
Cosa ti ha spinto a fare volontariato?
Ho sempre svolto attività di volontariato quando potevo, anche se per la maggior parte della mia vita lavorativa gli impegni professionali e familiari hanno reso difficile questa attività. Ora che sono semi-pensionato, posso dedicare di nuovo parte del mio tempo libero al volontariato.
Qual è l’aspetto più impegnativo di insegnare ai rifugiati?
[…] Penso che sia importante essere sensibili ai diversi contesti culturali delle persone a cui si insegna – per esempio, non sono mai stato nell’Africa sub-sahariana e quindi non ho un’esperienza diretta della vita lì; è anche impegnativo trattare con sensibilità persone che possono avere vissuto circostanze personali molto difficili e aver subito esperienze molto traumatiche nei loro paesi e/o durante il loro viaggio qui, di cui, di nuovo, non ho esperienza personale.
E la cosa più gratificante?
È gratificante costruire relazioni e conoscere persone provenienti da luoghi diversi di cui so così poco; e vedere il loro inglese migliorare – quando questo accade, perché non sempre è così!
Cosa hai imparato da questa esperienza e dalle persone che hai incontrato?
Conosco meglio i Paesi dell’Africa subsahariana e un po’ di più su ciò che spinge le persone di questa parte del mondo a lasciare le loro case e a cercare di raggiungere l’Europa. Probabilmente sono anche più consapevole degli eventi in Ucraina di quanto lo sarei se non fossi in contatto regolare con persone provenienti da lì. Sono molto più conscio dell’impatto del cambiamento climatico nell’Africa sub-sahariana e dei conflitti in corso, nonché dei movimenti di persone all’interno e all’esterno della regione. Ho anche imparato la resilienza dello spirito umano dagli ucraini e dai giovani africani che hanno intrapreso questi viaggi.
Cosa diresti ai giovani per incoraggiarli a fare volontariato. Quale messaggio vorresti condividere?
Penso che chiunque faccia questo tipo di lavoro imparerà a conoscere se stesso e alcuni esseri umani di cui potrebbe non sapere molto. Il volontariato è un potente antidoto alla sistematica demonizzazione dei migranti a Malta e altrove. È un richiamo costante alla nostra comune umanità, a volte frustrante, spesso molto divertente, a volte piuttosto commovente. Quindi, il mio messaggio è: fatelo. Aiutare le persone a comunicare nella principale lingua internazionale del mondo aiuterà gli studenti a svilupparsi come individui, a trovare lavoro e a cogliere le opportunità educative; diffonderà – speriamo – la comprensione reciproca e sarà gratificante sia per gli insegnanti che per gli studenti.
I progetti di MOAS a Malta
Oltre ai corsi di inglese, MOAS gestisce diversi progetti a Malta, destinati a sostenere le famiglie e le persone migranti, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione e l’integrazione.
L’iniziativa di “Apprendimento a distanza“, avviata nel 2020, fornisce tablet e modem a famiglie e studenti migranti per aiutare i bambini e gli adulti che studiano a tempo pieno a mantenersi agli studi.
La realizzazione di “Centri di informazione e apprendimento” nei campi profughi di Hal Far, uno dei nostri progetti principali, è volta a sostenere le opportunità di istruzione attraverso diversi strumenti, oltre a laboratori di pc, scrittura di CV, supporto al lavoro e molto altro.
Nel 2021 abbiamo avviato il “Progetto di accoglienza in famiglia“, un’iniziativa unica nel suo genere volta a offrire alloggio e sostegno all’integrazione a persone migranti e rifugiati che desiderano proseguire gli studi secondari. Recentemente, il progetto è stato ampliato con “l’Iniziativa di Sponsorizzazione“, che comprende sostegno sociale, orientamento e interazioni con le famiglie all’interno della comunità.
Inoltre, con le “Visite in ospedale” ci assicuriamo che le persone migranti – evacuate dalle navi SAR – che ricevono trattamenti sanitari si sentano supportate e abbiano un accesso adeguato ai servizi.
Inoltre, in risposta all’ondata di calore che ha colpito duramente Malta in estate, con temperature che hanno sfiorato i 50 gradi, abbiamo donato 1.400 litri (700 bottiglie) di acqua potabile e 700 dosi di sali minerali per la reidratazione ai migranti residenti nei centri di accoglienza, particolarmente colpiti da questa emergenza.
Considerazioni finali
L’integrazione e l’inclusione sono i pilastri di una politica migratoria adeguata, che comprenda strumenti appropriati per facilitare l’accoglienza e il sostegno delle comunità di persone migranti. A questo proposito, MOAS si dedica pienamente a tale obiettivo e i progetti sopra citati dimostrano l’importanza di non lasciare indietro nessuno. Grazie ai nostri partner e ai vostri contributi, possiamo continuare a sostenere le comunità di persone migranti vulnerabili sull’isola e fornire servizi di base fondamentali per costruire una vita secondo le proprie virtù e necessità e non accontentarsi di nulla di meno.
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