MOAS è un’organizzazione che opera dal 2014, le cui attività sono cominciate in concomitanza e collaborazione con la missione Mare Nostrum, lanciata nello stesso periodo nel Mediterraneo Centrale. MOAS è stata fondata e ha sempre operato nel rispetto del Diritto Internazionale del Mare e della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS), in collaborazione con tutte le organizzazioni private e autorità pubbliche coinvolte nella Ricerca e Soccorso in mare, e sotto il coordinamento del Centro Italiano di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma (IMRCC). Per oltre 3 anni, MOAS ha operato in diverse aree del mondo, traendo in salvo oltre 33mila persone in serio pericolo di vita.
Per rispondere alle recenti accuse mosse all’interno della stampa Italiana ed internazionale, MOAS afferma quanto segue:
Secondo quanto riportato nell’Analisi Strategica pubblicata nelle scorse settimane dall’agenzia Europea Frontex, la presenza in mare da parte di “tutte le navi di Ricerca e Soccorso (SAR)” – operate tanto dalle autorità pubbliche Italiane ed Europee, quanto dalle organizzazioni private – ha determinato un cambiamento nel modus operandi dei trafficanti tale da “aiutarli in maniera non intenzionale a raggiungere i loro obiettivi”. Pertanto, contrariamente a quanto riportato in diversi organi d’informazione, all’interno dell’Analisi Frontex non vi è alcuna accusa di collusione o cooperazione tra le ONG di Ricerca e Soccorso e le reti dei trafficanti. In un comunicato stampa pubblicato lo scorso 16 Novembre, MOAS era giunta a conclusioni corrispondenti a quelle contenute nel rapporto Frontex.
L’esperienza maturata in questi anni ci ha resi consapevoli che persone disperate continueranno a tentare di attraversare il mare ad ogni costo, indipendentemente da ogni tentativo fatto per fermarle; a meno che non vengano garantite loro vie sicure e legali per raggiungere la salvezza, o migliori condizioni di vita nei paesi d’origine.
Il lancio delle operazioni di MOAS all’inizio del periodo estivo coincide con il miglioramento delle condizioni climatiche e, di conseguenza, con il numero di attraversamenti che da queste dipendono. È necessario partire da questo presupposto per comprendere l’aumento del numero di operazioni di soccorso condotte da MOAS e dalle altre ONG a partire da Giugno, come riportato nel rapporto Frontex, e per comprendere che questo dato non costituisce in nessun modo una prova del cosiddetto “pull factor”.
MOAS è una fondazione maltese riconosciuta dalla “Commissione per le Organizzazioni di Volontariato” (VO-0939) di Malta, la cui contabilità viene delegata ad un commercialista esterno all’organizzazione (PwC) e controllata ogni anno da un’apposita commissione per le organizzazioni senza scopo di lucro. I registri dell’organizzazione sono pubblici e possono essere consultati sul nostro sito. MOAS ha sempre condotto analisi approfondite sui propri donatori, sponsor e partner, seguendo un rigoroso codice etico nelle proprie attività di raccolta fondi e finanziamento da fonti pubbliche e private.
Prima ONG ad aver condotto operazioni di Ricerca e Soccorso nel Mediterraneo, MOAS è orgogliosa di aver inspirato alcune delle più grandi organizzazioni internazionali al mondo a fare lo stesso, e di aver partecipato ad una risposta unitaria per riempire un vuoto lasciato dalle autorità statali.
MOAS continuerà a chiedere alle autorità e ai paesi Europei di impegnarsi a costituire vie sicure e legali per coloro che hanno disperato bisogno di protezione internazionale, come modo migliore per prevenire l’inutile perdita di vite in mare.
Finchè tali misure non verranno applicate, e finchè ci saranno ancora bambini, donne e uomini talmente disperati da tentare di attraversare il mare ad ogni costo, MOAS continuerà la propria missione di soccorso in mare.