Il nostro equipaggio professionale e specializzato è una parte importante di ciò che ha reso MOAS l’organizzazione leader nel suo campo. Siamo orgogliosi del nostro team che opera in prima linea in questa crisi e riceviamo costantemente domande a proposito del tipo di persone che compongono il nostro equipaggio e delle varie posizioni che occupano. Questa nuova campagna settimanale vuole far conoscere i membri degli equipaggi MOAS al nostro pubblico ed ai nostri sostenitori, per dare un’idea del loro background e del ruolo che occupano a bordo.
[blockquote text=”Prima, quando lavoravo nei Caraibi, potevano esserci al massimo una dozzina di persone in mare nello stesso momento da salvare. Ora invece, abbiamo a che fare con gommoni caricati con circa 150 persone, o con barconi di legno che ne tengono circa 500″ text_color=”” width=”” line_height=”undefined” background_color=”” border_color=”” show_quote_icon=”yes” quote_icon_color=””]
Questa settimana vi raccontiamo la storia di Nick, Soccoritore a Nuoto e Marinaio Scelto.
“Mi chiamo Nick e sono un Marinaio Scelto – o “AB”, in inglese – ed anche un Soccoritore a Nuoto (Rescue Swimmer) a bordo di Responder. Il marinaio scelto è una figura che sa occuparsi di tutte le attività principali a bordo di una nave, come per esempio la vedetta, la gestione del ponte e di tutte le cime di bordo.
Con MOAS, a questi compiti si aggiungono anche attività più propriamente di soccorso, come quelle fatte a bordo delle lance di salvataggio (FRDC), o in generale l’assistenza durante le operazioni di soccorso in mare. Il mio ruolo da Soccoritore a Nuoto viene fuori in particolare quando mi trovo a bordo delle lance di salvataggio e, in caso di necessità, mi devo lanciare in acqua per assistere persone in difficoltà.
“La differenza tra il mio lavoro precedente e quello che faccio ora con MOAS sta nell’enorme numero di persone a cui prestiamo soccorso. Prima, quando lavoravo nei Caraibi, potevano esserci al massimo una dozzina di persone in mare nello stesso momento da salvare. Ora invece, abbiamo a che fare con gommoni caricati con circa 150 persone, o con barconi di legno che ne tengono circa 500.”
Tra tutti i soccorsi che abbiamo fatto uno mi è rimasto particolarmente impresso. Un paio di mesi fa, c’è stato un barcone di legno partito dalla Libia. Erano circa le 4 del mattino quando abbiamo cominciato le operazioni di soccorso, calando la lancia di salvataggio ed avvicinandoci al barcone. Abbiamo subito distribuito i giubbotti di salvataggio, chiedendo a tutte le persone di rimanere calme e sedute. Poi, io sono salito direttamente sul barcone, e abbiamo cominciato ad evacuare le persone un po’ alla volta.
A mano a mano che il barcone si liberava, continuavano a venire fuori altre persone da sottocoperta. Alcuni di loro trasportavano dei compagni svenuti a causa della mancanza di ossigeno e delle esalazioni di carburante. Il numero di quelli che avevano perso coscienza era talmente alto che anch’io ho dovuto mettermi a fare le manovre di rianimazione su alcuni di loro, assieme al team medico. Purtroppo, non siamo riusciti a salvarli tutti. Tutto il soccorso sarà durato 3-4 ore, perché poi abbiamo dovuto evacuare quelli in condizioni più critiche grazie al supporto dei mezzi della marina Italiana.
Guarda il lavoro di Nick nel video qui sotto:
Hai delle domande per Nick o per il nostro team in generale? Usa l’hashtag #AskMOAS sui nostri canali twitter e facebook: selezioneremo le migliori domande e risponderemo in un post sul nostro sito.
Per tutte le notizie e gli aggiornamenti iscriviti alla nostra newsletter che trovi sul fondo di questa pagina, e aiutaci a sostenere la nostra missione donandoci qualunque cifra per permetterci di continuare a salvare vite in mare.