Lo scorso Marzo, migliaia di persone hanno perso il proprio rifugio a causa di un incendio divampato nel campo profughi Rohingya, nel distretto di Cox Bazar, in Bangladesh. Le fiamme hanno ridotto in cenere quasi un terzo del campo, danneggiando totalmente o parzialmente centinaia di infrastrutture ed impianti, tra cui luoghi di culto e centri educativi. Nonostante eventi simili accadano spesso nei campi profughi in Medio Oriente, Asia e Africa, gli sforzi tesi a ridurne i rischi e prevenire la perdita di vite e abitazioni rimangono insufficienti.
Acqua e fuoco: una seria minaccia per le persone vulnerabili
I piccoli alloggi costruiti in bamboo e la mancanza di strutture adeguate sono estremamente prone al rischio di incendi, rendendo la propagazione del fuoco incredibilmente veloce. È importante, quindi, trovare una soluzione urgente a questi tragici eventi che mettono in pericolo la vita di migliaia di persone.
Più di un miliardo di persone – quasi un settimo della popolazione globale – vive in baraccopoli o in campi profughi. Quasi la metà dei 130mila decessi causati da incendi a livello globale si verificano ogni anno nei paesi a basso e medio reddito, nella quale si trovano la maggior parte dei campi profughi e baraccopoli. In questi contesti un incendio può causare danni enormi, provocando effetti a lungo termine devastanti per le persone coinvolte. La ricostruzione, poi, è un processo lungo e complesso che può diventare quasi impossibile in luoghi dove l’instabilità economica e la precarietà sono ampiamente diffuse.
Allo stesso modo, gli incidenti legati all’acqua, come le inondazioni e le morti per annegamento, sono in aumento. Negli ultimi venti anni almeno 1.4 miliardi di persone sono state colpite dalla siccità e 1.6 miliardi da alluvioni. Nell’ultimo decennio, le morti per disastri legati ad eventi riconducibili all’acqua sono più che raddoppiati, e quasi il 95% delle perdite e dei danni alle infrastrutture sono causati da questi fenomeni.
A oggi, 650mila persone hanno perso la vita a causa della siccità, mentre le inondazioni, solo negli ultimi 50 anni, hanno causato una perdita economica pari a 115 miliardi di dollari.
In molti paesi, soprattutto quelli a basso reddito del Pacifico Sud Orientale, l’acqua è un elemento dominante. Nelle aree rurali, i villaggi sono circondati da fiumi e canali, indispensabili per le esigenze domestiche ma anche per l’agricoltura, la pesca ed i trasporti. In una nazione come il Bangladesh, dove l’acqua è l’elemento predominante, l’annegamento è la principale causa di decesso tra i bambini. Ogni anno, infatti, circa 17mila perdono la vita per annegamento e per la mancanza di adeguati strumenti di prevenzione.
Il ruolo di MAOS e la Riduzione del Rischio di Disastri
Per anni MOAS ha lavorato nell’ambito della Riduzione del Rischio di Disastri (DRR), fornendo alle organizzazioni partner assistenza tecnica e servizi di consulenza nei campi profughi.
Un’adeguata formazione e prevenzione sono indispensabili per salvare vite e creare così un ambiente sicuro per milioni di persone che vivono nei campi profughi, spesso sovraffollati, di tutto il mondo.
Il modello di mappatura dei rischi consente ai nostri esperti di identificare aree a rischio e, quindi, sviluppare piani di azione su misura per ogni contesto. Il progetto intende, inoltre, fornire ai volontari gli strumenti necessari per gestire le situazioni di emergenza attraverso corsi di formazione e tecniche di primo intervento.
Per quanto riguarda il pericolo di incendi, MOAS ha sviluppato specifiche attrezzature facilmente trasportabili da poter utilizzare in questi contesti, tra cui zaini e veicoli tuk-tuk antincendio. Nel corso degli anni MOAS, grazie alla straordinaria competenza del proprio team, ha realizzato strumenti unici nel loro genere per la gestione dei pericoli causati da incendi e fornito una formazione su misura alle persone del luogo. Negli ultimi due anni MOAS ha sviluppato una strategia di DRR che si è dimostrata particolarmente efficace, prevenendo molti incendi nel distretto di Cox Bazar. Una esperienza che prevede di estendere anche ad altri contesti mondiali particolarmente vulnerabili.
Dal 2019 MOAS si è concentrata sul Flood and Water Safety training, formando oltre 5000 volontari in tecniche di soccorso in acqua riconosciute a livello globale in caso di alluvioni, fornendo competenze tecniche e supporto ai partner locali.
Il progetto non solo intende creare resilienza verso i rischi legati all’acqua, ma anche supportare la crescita delle comunità locali, migliorandone la leadership e il lavoro di squadra. I nostri programmi forniscono anche mezzi di sostentamento ai sarti locali che realizzano le attrezzature e ricevono competenze avanzate come parte del progetto.
MOAS non solo crea gli strumenti ma supporta i partner nazionali nel ridurre i rischi e nel rispondere agli incidenti con efficacia e rapidità.
Come sottolineato da Regina Catrambone, Direttrice e Co-fondatrice di MOAS:
“Il nostro programma di Riduzione del Rischio di Disastri si concentra su tre aspetti principali: valutazione del rischio, corsi di primo soccorso e realizzazione di attrezzature antincendio. La prevenzione degli incidenti legati all’acqua e degli incendi è fondamentale per salvare vite umane e creare un ambiente più sicuro per milioni di persone che sono costrette a vivere in campi profughi spesso sovraffollati.”
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