Separati dai confini: Il tema della migrazione nel Giorno Internazionale delle Famiglie

La famiglia è uno dei pilastri della nostra società, ma nel mondo di oggi si ritrova a dover affrontare sfide senza precedenti: la migrazione è una delle più rilevanti. In tutto il mondo conflitti, violenza, persecuzione e disastri naturali legati al cambiamento climatico, hanno causato evacuazioni di massa. Secondo l’Alto Commissario ONU per i rifugiati (UNHCR – United Nations High Commissioner for Refugees), più di cento milioni di persone sono state costrette a fuggire dalla propria casa. Per questo è importante, durante la celebrazione della Giornata Internazionale delle Famiglie, riflettere su come il fenomeno della migrazione influisca sui legami familiari.

Istituita dalle Nazioni Unite nel 1993, la Giornata Internazionale delle Famiglie ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui fattori sociali, economici e demografici che coinvolgono le famiglie. L’ONU ha ulteriormente enfatizzato l’importanza delle politiche orientate verso i bisogni delle famiglie e dell’implementazione di programmi per lo sviluppo sostenibile. Quest’anno, il tema della Giornata Internazionale è incentrato sui trend demografici: dobbiamo considerare che i fenomeni migratori hanno un forte impatto sulle famiglie, influenzano la loro struttura, le dinamiche e le relazioni interne ad esse. È importante avere consapevolezza di queste sfide e promuovere il progresso per tutti gli individui, indipendentemente da quale sia il posto che chiamano casa. 

Gli ostacoli che le famiglie migranti devono affrontare

Il percorso migratorio è spesso traumatico e stressante, poiché molte persone si ritrovano a dover affrontare violenze, abusi e sfruttamento durante il loro viaggio verso la salvezza. La migrazione può offrire nuove opportunità, tra cui istruzione, lavoro e migliore qualità della vita, ma può anche creare sofferenze che hanno conseguenze durature nel tempo. 

Uno degli ostacoli più grandi che le persone che migrano si ritrovano a dover affrontare è la separazione. Le persone costrette ad abbandonare le proprie case spesso hanno dovuto lasciare dietro i loro affetti, affrontando lunghi periodi di separazione e senza sapere se i loro cari si trovassero in luoghi sicuri e se stessero bene. Essere separati dalla propria famiglia può essere traumatico sia per coloro che se ne vanno, sia per coloro che restano, e questa situazione può avere ricadute sulla salute mentale e il proprio benessere. La categoria più vulnerabile è quella dei minori. Nel 2021, UNICEF ha registrato più di 36 milioni di bambini sfollati, molti di dei quali sono stati separati da loro genitori o tutori e, in seguito, si sono ritrovati a dover affrontare molti pericoli, tra cui il rischio di sfruttamento, abuso e traffico di minori.

Le famiglie migranti devono spesso superare altri ostacoli come l’insicurezza finanziaria, le barriere linguistiche e la discriminazione. L’insicurezza finanziaria può mettere in difficoltà le persone nel provvedere per le proprie famiglie, portando alla povertà e all’esclusione sociale. Inoltre, alcune persone migranti potrebbero essere finanziariamente responsabili per i familiari che hanno lasciato nel proprio paese d’origine e quindi la loro situazione finanziaria potrebbe avere delle ricadute anche sulla famiglia di origine. Le barriere linguistiche possono rendere più difficile l’accesso ai servizi essenziali e la comunicazione con i membri della nuova comunità; inoltre, la discriminazione può esacerbare il senso di isolamento.

La storia di Noura

Nonostante i numerosi ostacoli che le persone migranti si ritrovano a dover affrontare, ci sono anche storie di famiglie che sono riuscite a superare queste sfide con successo. Queste vicende evidenziano la resilienza di queste famiglie e ci ricordano l’importanza di supportare e incoraggiare chi si ritrova a dover affrontare il complesso e arduo percorso migratorio. La storia di Noura è un potente esempio. 

Nel 2016, la famiglia di Noura Shikhany ha provato ad attraversare il Mare Egeo per la terza volta, con loro c’erano quasi mezzo milione di siriani che stavano scappando dal loro paese in cerca di salvezza. La loro casa è stata sotto attacco dal 2012, Basel, il fratello gemello di Noura, era già scappato in Germania. Tuttavia, il loro viaggio ha preso una svolta pericolosa quando il panico è dilagato sulla piccola imbarcazione di legno sulla quale stavano navigando: nella confusione, tre uomini sono saltati fuori dalla barca. Basel, una volta ricevuto un disperato messaggio da Noura con le coordinate e un richiesta di soccorso, ha cercato di aiutare i suoi familiari alla deriva nell’Egeo: ha contattato un giornalista di Sky News, il quale ha successivamente informato il fotografo a bordo del vascello di MOAS Responder. La nave, di pattuglia al largo dell’Egeo, nel frattempo aveva avvistato i tre uomini in acqua che chiedevano disperatamente aiuto e li ha salvati, insieme alla barca che stava trasportando la famiglia Shikhany. Noura e la sua famiglia hanno poi intrapreso l’estenuante viaggio verso l’Europa occidentale per raggiungere la Germania. Dopo otto lunghi mesi di lontananza e incertezza, Noura e Basel si sono finalmente riuniti alla stazione dei treni di Saarbrücken dove è stato garantito loro diritto di asilo. 

Politiche migratorie per le famiglie

La storia di Noura è una testimonianza dell’importanza dei visti, come quello per il ricongiungimento familiare e dell’esigenza di implementare #VieSicureELegali per la gestione del fenomeno migratorio.

I ricongiungimenti familiari permettono ai membri delle famiglie – come coniugi, genitori, bambini – di riunirsi in un altro Paese. Tuttavia, i criteri di eleggibilità per la richiesta di ricongiungimento familiare variano a seconda del Paese e in base alle politiche migratorie locali. Inoltre, in aggiunta ai ricongiungimenti familiari, l’implementazione di #VieSicureLegali gioca un ruolo decisivo nel supportare le famiglie separate, prevedendo un modo sicuro per viaggiare verso un nuovo paese senza correre i rischi dell’attraversare illegalmente i confini o di affidarsi ai trafficanti. Questo è il motivo per cui MOAS continua l’attività di advocacy per il bisogno urgente di implementare #VieSicureLegali, in modo che le persone non debbano rischiare la propria vita mentre cercano la salvezza. 

Puoi sapere di più sulla campagna advocacy di MOAS e firmare la nostra petizione a questo link: https://www.moas.eu/it/vie-sicure-e-legali/

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